Articolo di Amalia Di Carlo pubblicato su TeamSystem
Molti studi professionali, nel corso degli ultimi anni, hanno scelto di unire le loro strade e fondersi per generare uno studio che unisse le loro competenze: per essere più forti, più prestanti, per diversificare le competenze e āaggredireā il mercato con maggior vigore.
Ma tra la scelta della sede comune, del nome/logo, della costruzione del nuovo sito, dellāinformazione ai clienti, della relazione con questi ultimi; a volte ci si dimentica di discutere e pianificare un elemento sostanziale dellāunione: la comunicazione.
E per comunicazione non intendo soltanto il momento dellāannuncio della nuova insegna, ma mi riferisco proprio al piano di comunicazione complessivo dello studio, alla presenza sui media, sui social, al modo di porsi, al tono utilizzato, alle comunicazioni con i clienti.
Perché nel momento in cui si sceglie di sposare il progetto di un unico studio, di fondere le proprie competenze, anche la comunicazione deve essere adeguata al progetto e percorrere la medesima rotta. Se si desiste dal farlo e si continua a comunicare, ognuno nel modo in cui era abituato a farlo, il rischio è che proprio la comunicazione non allineata mandi un messaggio fuorviante al mercato, facendo emergere un certo disallineamento, quando, al contrario il messaggio dovrebbe essere quello di una forte compattezza e sincronia.
Primo passo per una giusta comunicazione comune: mettere a terra il progetto
Nel momento in cui si inizia a pensare allāintegrazione e alla creazione del nuovo studio, frutto della fusione, ĆØ bene procedere alla stesura di un piano di comunicazione che segua passo passo i vari step del progetto. Pensare di impostare la comunicazione sulle precedenti direttrici dei due studi, non ĆØ la scelta migliore; più opportuno ĆØ, invece, fare una sorta di reset, azzerare e ripartire. Punto zero del nuovo progetto di comunicazione ĆØ proprio lāannuncio del via della nuova insegna. Un momento che va accuratamente preparato, pensando magari a unāintervista sul progetto, al comunicato, alla comunicazione ai clienti, al lancio sui social, al materiale, al sitoā¦come se si fosse guidati da uno starter che, proprio come nellāatletica leggera, ĆØ pronto a dire: āAi vostri postiā, āProntiā ed esplode il colpo per la partenza degli atleti. Ecco, quel colpo serve a dare il via alla comunicazione su tutti i fronti, con tempi scanditi, a volte attese, altre accelerate, ma tutto perfettamente calcolato al millesimo.
Fusione tra studi e comunicazione: un fronte comune
E da quel momento, dal via, tutta la comunicazione deve essere armonica. Ognuno dei professionisti che compongono lo studio deve seguire le linee guida definite per quanto riguarda il progetto di comunicazione, adeguare pertanto anche i propri profili social, che sono personali ovviamente, ma se tutto il team dello studio ĆØ coordinato anche sulla galassia dei social media, si attiene allāutilizzo del medesimo tone of voice, usa immagini pensate e ragionate insieme, il messaggio trasmesso al mercato sarĆ quello di un gruppo coeso che si muove sulla stessa linea dāonda, che ĆØ guidato dagli stessi valori e dalle stesse modalitĆ di agire. Al contrario, se qualcuno dei professionisti, invece, si muove in autonomia, sulla stampa o sui social, usando un metro linguistico lontano da quello adottato dallo studio, proponendosi in maniera totalmente diversa rispetto ai colleghi, allora il messaggio sarĆ quello di una squadra poco compatta, che difficilmente coopera in maniera armoniosa. Come per una squadra di nuoto sincronizzato, pensate allāarmonia dei movimenti delle atlete, ebbene, se qualcuna di esse, va fuori tempo, sbaglia movimenti, non emerge nel momento corretto⦠Ća va sans dire, lāesercizio ĆØ compromesso!